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Il decreto fiscale 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri sabato 20 ottobre 2018, sancisce l’introduzione della pace fiscale, del saldo e dello stralcio delle cartelle di Equitalia, permettendo quindi ai contribuenti di poter pagare le proprie cartelle esattoriali secondo il proprio reddito ISEE (per le persone fisiche) o sulla base dell’indice di liquidità (in caso di società e imprese).

Che cos’è la pace fiscale

Il Decreto Pace fiscale 2019 prevede una serie di interventi differenti soluzioni di pace con il fisco.
Saldo e stralcio cartelle Equitalia: è previsto per le persone fisiche che hanno un Isee non superiore a Euro 30.000 o un determinato indice di liquidità per le società e le imprese, di pagare il debito contratto negli anni passati sulla base di 3 differenti scaglioni di reddito e con 3 percentuali relative (6%, 10%, 25%).

Rottamazione cartelle esattoriali: è prevista la rottamazione di cartelle esattoriali emesse tra il 2000 al 2017 con suddivisione dei pagamenti attraverso rate da pagare tra i 5 e i 10 anni. In particolare la rottamazione delle cartelle esattoriale riguarda multe stradali, bolli auto, tasse sui rifiuti e ICI/Tributi locali.

Condono cartelle fino a Euro 1.000: cartelle fino all’importo di Euro 1.000 emesse tra il 2000 e il 2010 verranno condonate
Liti tributarie, definizione agevolata: in merito a risorse dell’Unione Europea, controversie tributarie verso l’Agenzia delle Entrate, atti a seguito di accertamenti, atti di constatazione imposte di consumo è previsto, per chi vi aderirà, di pagare il 50% o il 20% del valore della lite se l’Agenzia delle Entrate soccomberà rispettivamente in primo grado o in appello.

Avvisi di liquidazione, accertamento e atti di recupero: è previsto lo stralcio totale in merito a sanzioni ed interessi. Per accedere alla pace fiscale gli avvisi devono essere stati notificati entro la data di entrata in vigore del decreto.

Le imposte accertate devono essere pagate entro trenta giorni in una delle seguenti modalità: un’unica soluzione, 8 rate trimestrali, 20 rate per importi superiori a 50 mila euro. In caso di errori si può richiedere il ravvedimento operoso, ma non la compensazione.

Dichiarazione integrativa: è prevista una dichiarazione integrativa speciale con pagamento del 20%

Sanatoria doganale

Pace fiscale relativa a IVA, IRPEF; INPS e IRAP: in merito alle seguenti tasse è prevista l’adesione alla pace fiscale aderendovi entro il 31 maggio 2019. Il soggetto deve effettuare una dichiarazione integrativa dove verrà indicato per tutti i periodi di imposta per i quali i termini di accertamento non sono ancora scaduti, i maggior imponibili contestati.

Il pagamento dovrà poi essere eseguito entro il 31 maggio 2019 o con la possibilità di pagare 20 rate trimestrali senza possibilità di compensazione con i crediti.

Pace fiscale quando entra in vigore

La Pace fiscale 2019 rientra nella pubblicazione del testo decreto legge fiscale n. 119/2018 collegato alla Legge di bilancio 2019. Nel 2019 avverrà poi l’emanazione del collegato provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate che, come sempre in queste situazioni, avrà l’obiettivo di spiegare dettagliatamente come funziona la pace fiscale, quali saranno in maniera precisa i requisiti richiesti per chi potrà aderirvi e le condizioni necessarie per aderirvi e mantenere il beneficio.

Pace fiscale cartelle esattoriali

Sono previsti tre scaglioni relativi alla pace fiscale 2019 per quanto riguarda lo stralcio di cartelle esattoriali.

Questi scaglioni dipendono dal reddito ISEE del contribuente. Pace fiscale al 6%, quando il soggetto ha un ISEE inferiore ad Euro 15.000.

Pace fiscale al 10%: quando il soggetto ha un ISEE tra Euro 15.001 ed Euro 22.000. Pace fiscale al 25%: quando il soggetto ha un ISEE tra Euro 22.001 ed Euro 30.000.

L’importo pattuito potrà essere pagato in dieci rate .

Ai soggetti entro Euro 30.000 di Isee che hanno cartelle esattoriali affidate dal 2000 al 2010 fino ad Euro 1.000 (quali ad esempio bollo auto e multe) non verrà richiesto nessun pagamento.

Pace fiscale tetto massimo

E’ prevista la possibilità per chi ha regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi di presentare una dichiarazione integrativa così da portare in evidenza nei confronti dell’erario fino ad un massimo di un terzo dei redditi dichiarati nell’anno precedente entro il limite di Euro 100.000 annuali pagando così un’imposta del 20%.

L’importo massimo condonabile è fissato a cartelle di un massimo di Euro 1.000.

Spunta però l’ipotesi di introdurre la possibilità da parte del contribuente di eseguire una dichiarazione integrativa , per chi non ha un contenzioso in atto con la Pubblica Amministrazione, con pagamento di una flat tax del 15% potendo così fare emergere somme fino ad un massimo di Euro 200.000.

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Gazzetta ufficiale pace fiscale

Il testo del DL fiscale relativo alla pace fiscale è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale.

Nel testo pubblicato in Gazzetta ufficiale si fa riferimento agli articoli 77 e 78 della Costituzione Italiana e alla delibera del consiglio dei ministri del 15 e del 20 ottobre 2018.

Con questa premessa il testo pubblicato descrive la possibilità di presentare la dichiarazione per regolarizzare le violazioni entro il 31 maggio 2019, rispettando le modalità stabilite da un futuro provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

All’interno del testo vengono poi indicate tutti gli interventi volti a proporre soluzioni di pace con il fisco, descritti in precedenza. Viene sottolineato la necessità dell’intervento dell’Agenzia delle Entrate per indicare in maniera concreta le modalità di attuazione, i termini e le eventuali eccezioni.

Il decreto Pace Fiscale è un decreto piuttosto articolato che permette di comprendere differenti e svariate situazione che possono permettere al contribuente di risolvere questioni anche in atto da svariati anni con la Pubblica Amministrazione.

Il decreto non ha l’obiettivo di ridurre o azzerare solo more ed interessi dei contribuenti ma anche di ridurre il capitale da pagare. L’obiettivo di questo decreto è triplice.

Dal punto di vista della Pubblica Amministrazione lo scopo del decreto è quello di snellire e ridurre i contenziosi, che sono in atto da anni e fanno sprecare tempo alla Pubblica Amministrazione, e raccogliere un’ingente quantità di denaro, seppur ridotta, ma immediatamente disponibile e fruibile dallo Stato e dalla Pubblica Amministrazione; infatti con l’operazione Pace fiscale il governo punta ad ottenere entrate pari a circa 10 miliardi, interessando circa 15 milioni di contribuenti.

Il terzo obbiettivo è invece collegato ad un fattore più “sociale”: la pace fiscale vuole anche ridurre il peso del debito dei cittadini e la riduzione del problema legato alle cartelle esattoriali in capo ai cittadini italiani.

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